Il nostro obiettivo è quello di creare un contesto “friendly”, accogliente e professionale allo stesso tempo.
Cerchiamo di utilizzare tutte le più recenti tecnologie digitali abbinate alle conoscenze tecnico-scientifiche dello staff in costante aggiornamento.
La rivoluzione digitale apre la strada verso il paziente virtuale, e quindi alla possibilità di rappresentare tutti i tessuti del paziente (osso, denti, gengive, viso) in un unico modello 3D, sul quale è possibile eseguire una serie di pianificazioni e modellazioni di natura chirurgica, protesica ed ortodontica; a partire da ciò, è possibile realizzare fisicamente i dispositivi necessari all’uso clinico, nelle varie branche dell’odontoiatria: lo Studio Odontoiatrico Pellegrino STP srl è ormai completamente inserito in questa rivoluzione sviluppando delle proprie flow charts operative.
L’utilizzo della tecnologia digitale la ritroviamo applicata dalla diagnosi (apparecchiature radiologiche 3D a bassa emissione/ uso di scanner facciali e dentali) alla terapia (chirurgia sonica e apparecchi ortodontici digitalizzati e customizzati) in modo da sviluppare piani di trattamento personalizzati partendo da una specifica diagnosi.
Allo stesso tempo all’interno dello Studio Pellegrino vengono costantemente analizzati ed implementati i processi che riguardano la sterilizzazione dello strumentario e la sanificazione delle aree cliniche e la scelta di materiali sempre nuovi per migliorare a 360° le prestazioni effettuate.
Lo Studio Odontoiatrico Pellegrino STP srl è munito di autorizzazione sindacale ( Autorizzazione sanitaria n. 2016 del 27/01/2022 – Oltre ai normali spazi di attesa e di gestione delle funzioni amministrative é dotato di quattro unitá operative composte da riuniti odontoiatrici forniti di tutti i dispositivi medici necessari per le varie discipline dell’odontoiatria
La radiologia rappresenta in campo odontoiatrico uno strumento complementare di fondamentale importanza nell’attività diagnostica ed oggi sappiamo che in generale una immagine 3D permette di ottenere una visione più precisa e presenta molti vantaggi rispetto alla radiografia 2D.
Tenendo a mente l’importanza di questo aspetto e abbinandolo alla integrazione con il mondo digitale nello Studio Odontoiatrico Pellegrino abbiamo unito i vari aspetti e le varie tecnologie radiologiche in modo da utilizzare “il sistema giusto al momento giusto”.
Nel nostro Studio è possibile eseguire i seguenti approfondimenti diagnostici:
RADIOGRAFIE ENDORALI: sono radiografie del singolo dente che mostrano denti, radici e supporto parodontale in diverse proiezioni e vengono scattate in numero variabile in base al caso specifico. Quando vengono effettuate dell’intera bocca, le radiografie endorali si montano su un apposito supporto e costituiscono una proiezione completa detta FMX (Full Mouth X-Rays).
Le radiografie Bite-wing sono radiografie endorali effettuate con una proiezione specifica, che permettono di visualizzare piu denti ( 6/ 8 denti) e valutarne sia la sezione coronale (la parte esposta del dente) sia l’adeguatezza o meno del supporto parodontale marginale. Se scattate regolarmente in occasione dei controlli clinici consentono di monitorare lo stato di salute di denti ed eventuali otturazioni o restauri protesici presenti.
Anche la radiografie endorali sono realizzate su un supporto digitale per una acquisizione in tempo reale dell’immagine.
CBCT (Cone Beam Computer Tomography): comunemente nota come TAC, è un esame radiografico a fascio conico che consente di analizzare le strutture anatomiche e le eventuali lesioni con una visione tridimensionale; l’apparecchiatura presente in Studio sfrutta una tecnologia all’avanguardia nel mondo odontoiatrico che permette di ottenere esami radiografici tridimensionali con minori radiazioni rispetto alla TAC tradizionale.Il ricorso alla CBCT è essenziale per valutare lo stato di salute e l’adeguatezza del supporto osseo in vista di un inserimento implantare, ma è utile anche per analizzare l’esatta posizione dei denti del giudizio prima di poter procedere con la loro estrazione chirurgica.
ORTOPANTOMOGRAFIA: conosciuta come “panoramica”, mostra una visione complessiva delle ossa mascellari ed è utile, insieme alla teleradiografia, ad elaborare adeguati Piani di Trattamento per i pazienti che si sottopongono a trattamenti ortodontici.
Tutte le attrezzature radiologiche dello Studio, di ultima generazione, sono soggette a manutenzioni periodiche e controlli di qualità da parte di esperti qualificati che verificano la conformità degli impianti radiologici e testano i valori di radiazione ai quali i pazienti vengono esposti.
L’impronta ottica
Lo scanner intraorale è uno scanner 3D, ovvero un sistema di misurazione tridimensionale utilizzato per catturare oggetti del mondo reale, in modo che possano essere analizzati nel mondo digitale. Nello specifico, lo scanner intraorale è un apparecchio che raccoglie informazioni sulla forma e le dimensioni delle arcate dentarie (o sulla posizione di impianti dentari) attraverso la sola emissione di un fascio luminoso. Esso infatti proietta un fascio luminoso e cattura, attraverso telecamere ad alta risoluzione, la distorsione che tale fascio subisce quando colpisce queste strutture. Le informazioni raccolte da queste telecamere vengono processate da un potente software, che ricostruisce in maniera accurata il modello 3D delle strutture desiderate.
Lo Studio Odontoiatrico Pellegrino STP srl è dotato di due diverse tipologie di scanner per la rilevazione delle impronte .
Le apparecchiature entrambe di ultima generazione consentono di registrare la morfologia dei denti e dei processi dento-alveolari in modo da evitare la presa della classica impronta che spesso incute timori nei pazienti in quanto genera la stimolazione del riflesso del vomito.
Questo approccio molto utile in diversi settori dell’odontoiatria è già ampiamente utilizzato all’interno dello Studio Pellegrino nel campo dell’ortognatodonzia ed in fase di applicazione sempre più spinta e completa nel campo della protesi dove stiamo ancora evolvendo il nostro know-how.
L’utilizzo degli scanner ci consente di avere molti più dati da valutare nella fase diagnostica, di poter progettare in maniera digitale le terapie e gli apparecchi da utilizzare e, cosa non da poco, di ridurre il numero di impronte da prendere nel corso della terapia.
Lo Studio Odontoiatrico Pellegrino STP srl è fornito di uno scanner facciale di ultima generazione del tipo Planmeca ProFace® che rappresenta uno strumento molto utile per produrre una realistica ricostruzione 3D della faccia del paziente. Questo Sistema che è integrato con l’uso della CBCT può essere usato anche da solo ed molto utile sia in fase diagnostica sia in fase terapeutica perché consente di effettuare delle comparazioni volumetriche senza effettuare ulteriori analisi radiografica.
Le immagini generate da questo scanner consentono anche una più chiara ed efficiente comunicazione con il paziente.
Per sterilizzazione viene inteso qualsiasi processo, fisico o chimico, che porta alla distruzione di tutte le forme di microrganismi viventi e altri agenti biologici.
Accanto ai riuniti odontoiatrici è presente un locale dotato di strumentazione avanzata esclusivamente dedicato alla detersione, disinfezione e sterilizzazione degli strumenti, dove personale qualificato esegue le procedure di sterilizzazione secondo protocolli operativi che garantiscono la massima igiene per la sicurezza del paziente.
Lo studio odontoiatrico, infatti, può essere un vero e proprio “serbatoio” di microrganismi in grado di diffondere malattie sia da un paziente all’altro che da paziente a operatore ( = infezioni crociate). I microrganismi patogeni più temibili in uno studio dentistico sono senza ombra di dubbio i virus HIV, (AIDS) ed i virus HBV, HCV, HAV (epatite). Non è tuttavia da sottovalutare anche il potere infettante di batteri gram+ (come lo Streptococco e lo Stafilococco), batteri gram – ( Pseudomonas aeruginosa ), micobatteri ( M. tubercolosis ) e miceti ( Candida albicans ).
Il contagio può avvenire sia per via diretta (attraverso le mucose sanguinanti, il materiale purulento, la saliva ecc..) sia per via indiretta (attraverso lo strumentario odontoiatrico).
Nell’ottica di raggiungere questo obiettivo da un lato si utilizzano i mezzi chimico-fisici per la neutralizzazione degli agenti patogeni e dall’altro si predispongono barriere protettive (dispositivi di protezione individuali) come diga, guanti monouso, mascherine monouso, occhiali, schermi, pellicole di polietilene monouso per rivestire manipoli e maniglie, cuffie per capelli.
La procedura di sterilizzazione a vapore (autoclave) attuata nello studio è quella più più consolidata in letteratura:
1. raccolta/trasporto dello strumentario
2. decontaminazione
3. lavaggio manuale: detersione – spazzolatura – risciacquo – asciugatura
4. lavaggio in vasca ad ultra-suoni
5. disinfezione: disinfezione chimica – fisica
6. controllo e manutenzione dei Dispositivi Medici
7. confezionamento (SBS)
8. carico autoclave
9. sterilizzazione a vapore
10. test da eseguire nel processo di sterilizzazione a vapore
11. scarico del materiale sterile
12. conservazione dei Dispositivi Medici sterili
13. tracciabilitá del procedimento
14. dispositivi di protezione individuale (DPI)
15. igiene ambientale e norme comportamentali
Le principali norme di riferimento per quanto riguarda la sterilizzazione all’interno dello studio al fine di stilare le linee guida sono le seguenti:
– Norma Italiana “Guida alla progettazione, allo sviluppo e al controllo del processo di ricondizionamento dei dispositivi medici riutilizzabili (DM) sterilizzabili mediante vapore UNI/TR 11408 – marzo 2011(Ente Nazionale Italiano di Unificazione);
– Linee guida sull’attività di sterilizzazione quale protezione collettiva da agenti biologici per l‟operatore nelle strutture sanitarie – maggio 2010 (D. Lgs. 81/2008 e s.m.i.);
– Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81 “In materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro” in particolare “Igiene e sicurezza sul lavoro” Titolo X (art. 271- 281);
– Decreto Legislativo 24.02.1997 n. 46 “Attuazione della direttiva 93/42/CEE, concernente i dispositivi medici”;
– DPR 14.01.1997 n. 37 “Approvazione alle Regioni e Provincie Autonome dell‟atto di indirizzo in materia di requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi minimi per l‟esercizio delle attività sanitarie da parte delle strutture pubbliche e private”
– D.M. 28 settembre 1990 “Norme di protezione dal contagio professionale da HIV nelle strutture sanitarie ed assistenziali pubbliche e private”.
I Dispositivi Medici (DM) che vengono a diretto contatto con la pelle o le mucose i quali possono provocare sanguinamento o microlesioni, dovranno essere sottoposti, dopo ogni utilizzo, a processo di sterilizzazione.
Al fine di assicurarsi che tutte le procedure definite nell’atto di programmazione dello Studio Odontoiatrico esiste all’interno dello studio un manuale nel quale sono racchiuse in maniera sintetica ed espansa tutte le linee guida da utilizzare. Il materiale è ovviamente sempre disponibile per gli operatori.
Nonostante al momento la pressione esercitata su tutte le strutture sanitarie, e non solo, legata all’infezione SARS Covid 19 si sia un po’ attenuata resta una lezione importante quanto appreso negli ultimi due anni.
Innanzitutto sono state mantenute le misure di protezione individuale all’interno dello studio e lì dove possibile le barriere fisiche in chiave preventiva.
Visto che è’ stato dimostrato che i Coronavirus umani possono persistere su superfici come metallo, vetro o plastica per un periodo di 48 ore (Otter Ja et al., 2016; Kampf G et al., 2020), e il SARS-Cov2 può persistere sulle superfici fino a 72h (Van Doremalen N et al., 2020) sebbene non siano ancora disponibili chiare evidenze scientifiche in letteratura abbiamo attuato quanto previsto nelle linee guida del Ministero della Salute.
I coronavirus della SARS sono efficacemente inattivati da adeguate procedure di sanificazione che includano l’utilizzo dei comuni disinfettanti di uso ospedaliero, quali ipoclorito di sodio (0.1% -0,5%), etanolo (62-71%) o perossido di idrogeno (0.5%), per un tempo di contatto adeguato (il tempo stimato è di 1 minuto). (Kampf G et al., 2020; Ministero della salute Febr 2020).
All’interno dello studio, quindi, al di là dei normali protocolli di disinfezione e sterilizzazione che già erano attuati dagli studi dentistici prima del Covid 19, abbiamo mantenuto attiva l’abitudine di sanificare gli ambienti operativi mediante l’uso di un apparecchio che effettua una nebulizzazione a nebbia secca integrato dall’uso di disinfettanti chimici di superficie in modo da utilizzare un preciso protocollo per prevenire i rischi di contagio.
A queste procedure è abbinato il ricambio frequente di aria, in particolare nelle zone dove avviene la nebulizzazione.