Rumori articolari, emicrania, dolori facciali, ridotta apertura orale, tensioni muscolari nucali, otiti, tinnito, vertigini, dolori alle spalle, dolori vertebrali, migrazione dei denti, mal di denti, otalgie (dolori alle orecchie) e oftalgie (dolori agli occhi) possono essere espressione della cosiddetta disfunzione temporo mandibolare o cranio mandibolare.
Cosa sappiamo sull’ATM?
I disturbi dell’ATM sono molto più complessi di quanto si credesse nel passato.
Alla luce di ricerche scientifiche sempre più complesse oggi sappiamo che questa articolazione ha delle peculiarità anatomiche e funzionali e che pertanto anche le patologie ad essa correlate sono molto articolate come sintomatologia, Allo stesso tempo sappiamo che ci sono molti modi per approcciare le patologie presenti in questo ambito e che molti sono efficaci.
Tutto cio significa che ci sono varie possibilità di trattamento di queste patologie e che queste tecniche possono essere anche molto diverse tra di loro.
Chiaramente, sono necessarie ulteriori ricerche per migliorare la nostra comprensione dell’ATM, nonché per sviluppare trattamenti sicuri ed efficaci. Man mano che la ricerca scientifica rivela di più sull’articolazione dell’ATM stessa (e sulle sue strutture associate), molti operatori sanitari hanno rivalutato i trattamenti dell’ATM e i modi in cui sono stati sviluppati.
Il primo e unico studio prospettico longitudinale sui disturbi dell’ATM ha dimostrato che l’ATM è una condizione medica complessa che coinvolge più sistemi corporei – cardiovascolare, neurologico, immunologico, digestivo, respiratorio, endocrino e muscoloscheletrico – che contribuiscono all’insorgenza, allo sviluppo e/o alla persistenza dell’ATM, nonché influenzare i risultati del trattamento. L’ATM è collegata a una serie di altre condizioni mediche ed è più di un semplice problema alla mascella o ai denti.
Cos’è l’articolazione temporomandibolare (ATM)?
Le articolazioni temporo-mandibolari (ATM) sono le 2 articolazioni che collegano la mandibola al cranio. Più precisamente, sono le articolazioni che scorrono e ruotano davanti a ciascun orecchio, e sono costituite dalla mandibola e dall’osso temporale (il lato e la base del cranio). Le ATM sono tra le articolazioni più complesse del corpo. Queste articolazioni, insieme a diversi muscoli, consentono alla mandibola di muoversi su e giù, da un lato all’altro e avanti e indietro. Quando la mandibola e le articolazioni sono correttamente coordinate, possono aver luogo diverse funzioni come masticare, parlare, sbadigliare e deglutire. Quando queste strutture (muscoli, legamenti, disco, osso mascellare, osso temporale) non sono coordinate, né sincronizzate nel movimento, possono verificarsi diversi problemi.
Cos’è la gnatologia ?
La gnatologia è una branca dell’odontoiatria che studia la fisiologia, patologia e le funzioni dell’ articolazione temporo mandibolare:
Che cos’è il disturbo temporo-mandibolare (TMD)?
I disturbi temporomandibolari (TMD) sono disturbi dei muscoli del viso, delle articolazioni temporo-mandibolari e dei nervi associati al dolore facciale cronico. Qualsiasi problema che impedisce al complesso sistema di muscoli, ossa e articolazioni di lavorare insieme in armonia può provocare un disturbo temporo-mandibolare.
La classificazione di questi disordini più frequentemente utilizzata si basa su :
Dolore miofasciale. Questa è la forma più comune di TMD. Provoca disagio o dolore nella fascia (tessuto connettivo che copre i muscoli) e nei muscoli che controllano la funzione della mandibola, del collo e della spalla.
Disordine intra-articolare Ciò individua una mandibola lussata o un disco spostato (cuscinetto della cartilagine tra la testa dell’osso mascellare e il cranio) o una lesione al condilo (l’estremità arrotondata dell’osso mascellare che si articola con l’osso temporale del cranio).
Malattia articolare degenerativa. Ciò include l’artrosi o l’artrite reumatoide nell’articolazione della mascella.
Nota bene : Si possono avere una o più di queste condizioni contemporaneamente.
Quali sono le cause della TMD?
In molti casi, la vera causa di questo disturbo potrebbe non essere chiara. A volte la causa principale è uno sforzo eccessivo sulle articolazioni della mandibola e sul gruppo muscolare che controlla la masticazione, la deglutizione e la parola.
Alcune volte la causa può essere il bruxismo, cioè l’abitudine involontaria di serrare o digrignare i denti.
Ma anche un trauma alla mandibola, alla testa o al collo può causare questi disturbi.
Anche l’artrite e lo spostamento dei dischi intraarticolari della mascella possono causare dolore da TMD.
In altri casi, un’altra condizione medica dolorosa come la fibromialgia può sovrapporsi o peggiorare il dolore.
Un recente studio ha identificato fattori clinici, psicologici, sensoriali, genetici e del sistema nervoso che possono esporre una persona a un rischio maggiore di sviluppare un TMD cronico.
Nel nostro studio odontoiatrico grazie ad una notevole esperienza e ad un ampio background scientifico del dott. Pellegrino ( numerosi Masters in questo specifico ambito) abbiamo un approccio alle patologie dell’articolazione temporomandibolare che parte da una impostazione diagnostica gnatologica (individuazione del problema) e delle componenti che da un punto di vista biomeccanico sono alterate e che spesso generano la fastidiosa sintomatologia, per arrivare alla impostazione di un percorso terapeutico articolato caso per caso.
Per la diagnosi partendo dall’anamnesi si utilizza il classico esame di semiotica medica per la raccolta di tutte le informazioni utili- A questi dati vengono aggiunti quelli che emergono dagli esami strumentali (stratigrafie, TAC, CBCT, Risonanza magnetica etc etc). Solo a questo punto si struttura la diagnosi e si propone uno specifico piano di trattamento riabilitativo personalizzato per il singolo caso.
Le fasi più comuni si basa sull’uso di:
La combinazione di questo approccio multidisciplinare con metodiche di gnatologia classica abbinate a metodiche di medicina non convenzionale consente di migliorare e/o di risolvere la patologia e quindi la fastidiosa sintomatologia.
Normalmente il ciclo di terapia dura dalle 12 alle 16 settimane.
In alcuni casi, specialmente quando c’è il coinvolgimento del rachide cervicale, consigliamo il supporto di un fisiatra, o di un osteopata o di un chiropratico o di un posturologo.