Esiste una predisposizione genetica ad alcune forme di malattia parodontale e quindi alcuni tipi di malattia parodontale sono trasmissibili ai figli. (in questi casi è fondamentale la prevenzione).
I segni della malattia parodontale sono rappresentati dall’ infiammazione e dalla comparsa di ascessi gengivali; successivamente quando la malattia già è avanzata compare mobilità degli elementi dentari e migrazione degli stessi.
Ci si può accorgere di soffrire di malattia parodontale dalla comparsa di sanguinamento delle
gengive allo spazzolamento e spontaneamente, dalla comparsa di gonfiore alle gengive e successivamente dalla mobilità dei denti.
Ricordarsi sempre che nelle prime fasi della sua evoluzione la malattia parodontale
è silente. Le terapie possibili sono di natura farmacologica, mediante l’uso di specifiche molecole antibiotiche e/o disinfettanti, e chirurgica con l’utilizzo di specifici interventi di ricostruzione del parodonto. La prima fase è sempre rappresentata da una “preparazione iniziale” cioè dall’eliminazione di tutte le fonti di infiammazione all’ interno del cavo orale.
Una volta effettuate le terapie del caso sarà fondamentale il mantenimento dei risultati ed un
controllo specialistico periodico, di solito trimestrale.
vedi anche RIGENERAZIONE TESSUTO ORALE
Alcune correlazioni importanti sono rappresentate da :
La malattia parodontale e la gravidanza
Da molti anni sappiamo che durante la gravidanza le alterazioni ormonali comportano una modifica nella “sensibilità” delle gengive ed una tendenza ad un maggiore accumulo di placca oltre ad avere un più facile aumento di volume dei tessuti molli (gengive). Tutto ciò ha fatto suggerire che durante la gravidanza fosse importante mantenere un controllo chimico e meccanico della placca per evitare danni alle gengive, all’osso di supporto e ai denti. Negli ultimi anni, inoltre, sono state riportate in letteratura delle associazioni
statisticamente significative tra la malattia parodontale e il rischio di un parto prematuro, cosa che rende ancora più importante il controllo dell’ infiammazione orale durante il periodo di gestazione. (rif. Società Italiana di Parodontologia e Implantologia —- Bassani DG, Olinto MTA, Kreiger N. Periodontal disease and perinatal outcomes: a case control study. J Clin Periodontol 2007; 34: 31–39. — Bearfield C, Davenport ES, Sivapathasundaram V, Allaker RP. Possible association between amniotic fluid micro-organism infection and microflora in the mouth. BJOG 2002: 109: 527-533)
La malattia parodontale ed il diabete
La persona che soffre di diabete è predisposto a soffrire anche di gengivite o parodontite e
viceversa la presenza di una parodontopatia grave può provocare un aumento dei valori della glicemia. (rif. Società Italiana di Parodontologia e Implantologia) (rif. Aprile V, Baldissera S, D‟Arebzio A, Lopresti S,Mingozzi O, Scondotto S, Binkin N, Giusti A, Maggini M, Perra A, Caffari B. I risultati nazionali dello studio QUADRI (Attualità dell‟Assistenza alle persone Diabetiche nelle Regioni Italiane). Roma: Istituto Superiore di Sanità. (Rapporto ISTAT 07/10 2007 —- Campus C, Salem A, Uzzau S, Baldoni E, Tonolo G. Diabetes and Periodontal Disease: a Case-Control Study. J Periodontol 76:418-425, 2005 —- Jones JA, Miller DR, Wehler CJ, Rich SE, Krall EA, McCoy LC, Christiansen CL, Rothendler JA, Garcia RI. Does periodontal care improve glycemic control? The Department of Veterans Affairs Dental Diabetes Study J Clin Periodontol 34:46-52,2007)
I danni di poche sigarette al giorno, e non solo al sorriso
Fonte: Odontoiatria 33 by EDRA
Che il fumo faccia male alla salute è cosa nota, ma i diversi modi in cui precisamente agisce su diverse parti del nostro organismo non sono così conosciuti. In occasione della Giornata mondiale senza tabacco (31 maggio), Straumann Group – leader globale in implantologia e nelle soluzioni ortodontiche che ripristinano il sorriso e la fiducia – e il Dottor Stefano Storelli, ricercatore dell’Università degli Studi di Milano, hanno creato un breve vademecum con le informazioni da sapere.
I 5 effetti del fumo sulla salute Il primo fattore da tenere sempre a mente è anche poche quantità di fumo fanno danni: uno studio ha dimostrato che bastano poche sigarette al giorno per aumentare il rischio di morte per infarto e altre malattie[1]. Gli esperti hanno identificato e riassunto cinque aree in cui il fumo agisce negativamente, dalle meno gravi alle condizioni più serie, tra salute orale e salute generale dell’organismo:
1) Estetica del sorriso e alitosi. Il fumo di sigaretta provoca ingiallimento dei denti e macchie sulle gengive, difficili da eliminare anche con trattamenti sbiancanti: un disagio particolarmente rilevante per i giovani, più interessati alla sfera estetica. Inoltre, la secchezza causata dal fumo favorisce la formazione di placca e tartaro marrone, alterando il microbioma orale e causando alitosi, che può compromettere la vita sociale.
2) Patologia parodontale. La patologia parodontale[2], che colpisce tra il 60% e il 70% della popolazione mondiale, è aggravata dal fumo, che aumenta i fattori infiammatori e riduce le difese immunitarie, accelerando la progressione della malattia. Questo problema è particolarmente significativo per i fumatori che utilizzano il tabacco come metodo per gestire lo stress, con conseguenti effetti negativi combinati.
3) Impianti dentali. Il fumo compromette anche la riabilitazione orale post-chirurgica: i fumatori, infatti, sviluppano una guarigione delle ferite e un’accettazione di innesti ossei più complesse. Gli impianti dentali e le protesi fisse sono meno efficaci nei fumatori a causa della scarsa guarigione delle ferite e della difficoltà di accettazione degli innesti ossei. Importante, in questo contesto, che l’impianto utilizzato sia di altissima qualità a livello di materiali e superfici: infatti, devono essere costituiti da materiali e forme che consentono un’elevata lavabilità e una scarsa adesione della placca batterica. Inoltre, in caso di interventi di implantologia, i fumatori di lunga data dovrebbero cessare l’attività per riscontrare benefici nei trattamenti.
4) Malattie sistemiche. Il fumo influisce negativamente anche su malattie sistemiche come diabete, malattie cardiovascolari e problemi in gravidanza, contravvenendo ai principi di longevità. È un cofattore nello sviluppo di varie patologie, tra cui il cancro della cervice uterina legato all’HPV, il cancro allo stomaco, leucemie e problemi respiratori.
5) Cancro orale (e non solo). Infine, il fumo è strettamente collegato al cancro orale, con un’incidenza di 7-8 casi ogni 100.000 persone[3]. Anche gola ed esofago possono essere colpiti, oltre a polmoni, pancreas, colon, vescica, prostata, rene, seno, ovaie e sviluppo di alcune leucemie[4].
Attenzione a sigarette elettroniche, sigari, pipe e fumo passivo
Anche chi fuma sigarette elettroniche non è esente da problematiche. Infatti, studi clinici hanno dimostrato che l’uso altera la flora batterica orale e può influire sull’insorgenza e la progressione della malattia parodontale, alterando anche le risposte dell’organismo ai trattamenti[5]. Sigaro e pipa, inoltre, non sono da sottovalutare: trattenendo il fumo in bocca senza inalarlo, il rischio è di sviluppare infiammazioni a bocca, gola e trachea, fino ad arrivare ad un aumento delle possibilità di cancro nell’area otorinolaringoiatrica.In ultimo, anche il fumo passivo può danneggiare la salute: ad esempio, è stato rilevato che nei bambini aumenta lo sviluppo di carie[6].
Smettere di fumare: i benefici sul corpo
Smettere di fumare per poco tempo non ha effetti, mentre ha grandi vantaggi a partire da almeno 2 o 3 mesi, tempo in cui l’organismo inizia a riprendersi gradualmente. Si parte da una migliore salivazione nel giro di pochi mesi fino ad arrivare, negli anni, a miglioramenti a livello cardiaco, respiratorio e di ossigenazione del sangue. Non solo: uno studio ha dimostrato che i pazienti che hanno interrotto il fumo, dopo cinque anni, hanno registrato anche una percentuale ridotta di manifestazione di tumori ai polmoni[7]. Invece, i danni a livello parodontale non regrediscono da soli smettendo di fumare, ma vanno curati tramite terapie personalizzate e ideate con il proprio odontoiatra di fiducia.
I consigli degli esperti per un sorriso più sano
Il fumo di sigaretta compromette la capacità dell’organismo di difendersi dalla placca, rendendo essenziale una maggiore attenzione all’igiene orale. È fondamentale che i pazienti seguano regolarmente visite di igiene dentale e adottino abitudini di pulizia più rigide. Ad esempio, per una pulizia più efficace, è consigliabile prevedere tecniche specifiche di igiene, come l’uso di scovolini e fili spugnosi, utili per rimuovere i residui di cibo, oltre a dentifrici e collutori contenenti disinfettanti, come il perossido di idrogeno, la clorexidina e il cetilpiridino, in base al consiglio del proprio odontoiatria. Anche prodotti per aumentare la salivazione e per la xerostomia (secchezza della bocca) possono essere particolarmente indicati. Vale la personalizzazione: infatti, è sempre opportuno consultare il proprio dentista per concordare le soluzioni più adatte alle proprie esigenze. Oltre a mantenere una buona igiene orale, è cruciale ridurre o smettere di fumare per ridurre il rischio di complicazioni parodontali e di altre malattie.
Riferimenti bibliografici
[1] Fonte: https://www.fondazioneveronesi.it/magazine/articoli/lesperto-risponde/fumare-poco-senza-rischi-epossibile#:~:text=Dati%20clinici%20mostrano%20che%20fumare,per%20infarto%20e%20altre%20malattiepossibile#:~:text=Dati%20clinici%20mostrano%20che%20fumare,per%20infarto%20e%20altre%20malattie
[2] La parodontite è una malattia infiammatoria causata dai batteri che colonizzano le superfici di denti e gengive. La malattia ha come effetto la distruzione dell’osso che sostiene i denti fino alla loro perdita. Il danno osseo è irreversibile ma può essere bloccato e/o restaurato con specifiche tecniche di prevenzione e terapia. Fonte: https://www.gengive.org/glossario/parodontite/
[3] Fonte: https://www.grupposandonato.it/news/2023/agosto/tumore-cavo-orale-sintomi-cura
[4] Fonte: Ministero della Salute
[5] Effects of e-cigarette smoking on periodontal health: A scoping review, 2023, Qatar University (QU Health, College of Dental Medicine).[6] Passive Smoking and Oral Health of Infants, Preschoolers, and Children: A Systematic Review, 2023[7] Fonte:
[6] Passive Smoking and Oral Health of Infants, Preschoolers, and Children: A Systematic Review, 2023
[7] Fonte: https://www.silvercross.org/app/files/public/f6c7321c-f322-4e53-b8e3-2e1099b979a6/Wound%20Care/Smoking%20and%20Wound%20Healing%20PATIENT%20EDUCATION.pdf
Malattia parodontale e l’infarto
Un’altra informazione interessante che emerge dalla letteratura scientifica è data dal fatto che la malattia parodontale rappresenta un importante fattore di rischio per lo sviluppo di importanti patologie come l’ictus e l’infarto. Infatti la perdita di un elevato numero di denti e la distruzione dell’osso alveolare sono associate ad una aumentata prevalenza di placche ateromatose carotidee. Studi clinici controllati indicano che il trattamento della parodontopatia migliora la funzione dell’endotelio vascolare.
(rif. Società Italiana di Parodontologia e Implantologia) (rif. World Health Statistics 2006. Geneva: World Health Organisation 2006. —- Morbidity & Mortality: 2004 Chart Book on Cardiovascular, Lung, and Blood Disease. Bethesda: National Institute of Health; National Heart, Lung and Blood Institute 2004. —- Elkind MS, Cole JW. Do common infections cause stroke? Semin Neurol. 2006 26: 88-99.)
Fonte : Odontoiatria 33 by EDRA
Secondo uno studio commissionato dall’ADF, le malattie parodontali associate alle patologie correlate provocano un costo sanitario che sfiora il miliardo di euro
La correlazione delle malattie parodontali con altre patologie sistemiche è oramai nota e trascurare la salute orale comporta, oltre a problemi di salute, anche criticità economiche per l’assistenza e cura. L’Association Dentaire Française e Comident, l’associazione professionale che rappresenta aziende specializzate nella fabbricazione e distribuzione di prodotti dentali, hanno commissionato alla società Asterès, nel dicembre 2023, uno studio per valutare l’impatto economico, in Francia, del trascurare la salute orale ed in particolare della malattia parodontale.
807 milioni di euro è il valore rilevato della spesa medica sostenuta dalle assicurazioni sanitarie francesi riconducibili alla cura di tre patologie corioniche attribuibili alla mancata cura della parodontite: diabete, malattie cardiovascolari e malattie renali croniche.
Le patologie, si legge in una nota ADF, sono state individuate da un’indagine approfondita della letteratura scientifica analizzando 30 studi sistematici e meta-analisi. Delle 57 patologie identificate, tre sono state selezionate per la loro definitiva correlazione con le malattie parodontali: diabete, malattie cardiovascolari e malattie renali croniche.
Per stimare l’impatto economico sul sistema sanitario, la ricerca ha individuato in 19,4 milioni le persone con malattia parodontale in Francia. Supponendo che una riduzione del rischio di queste patologie possa essere ottenuta evitando le malattie parodontali, viene spiegato dai ricercatori, il costo indiretto delle malattie parodontali è stato calcolato sulla base dei costi medi di trattamento per ciascuna delle tre patologie. Lo studio evidenzia, quindi, l’importanza della diagnosi precoce e del trattamento efficace delle malattie parodontali. Questo perché, viene indicato, il non trattamento genera un costo aggiuntivo per le assicurazioni sanitarie, ma anche un’alterazione della salute generale.
Una spesa di 807 milioni di euro all’anno che attraverso la prevenzione si potrebbe quindi evitare, rilevano i ricercatori.
Nell’ambito del processo di sviluppo di una vera strategia nazionale per la salute orale, questi risultati supportano la necessità di una visione globale del problema. “Investire nella salute orale potrebbe non solo migliorare la qualità della vita delle persone, ma anche generare risparmi sostanziali per il sistema sanitario nel suo complesso”, sottolineano ADF e Comident chiedendo alle istituzioni sanitarie francesi l’attivazione di una strategia nazionale per la salute orale.